L'orologio di casa segna le undici appena
Il fiume dei tuoi ricordi mi travolge ogni sera
Tutti i giorni puntuali a bussare alla porta
Come un branco di squali da schivare ogni volta
Ti ricordi quel giorno, mi hai portato al mare
Era marzo, un deserto, e tu volevi nuotare
O quella volta in aprile, in bicicletta coi tuoni
Sfuggimmo al temporale in un negozio di fiori
E così, basta un momento, sento già che dura un'eternità
Parlo qui, a un microfono spento, mi metto a fare i conti con la realtà
Poi si vedrà
Ti ricordi a dicembre, le tue foto a Natale
Che tu amavi e io odiavo, dai, le vado a buttare!
Quella volta a settembre, tua sorella a scuola
L'ho incontrata di nuovo, sembra già una signora
Sono a casa e sorprende, riesco a alzare la voce
Cambierò anche le tende, così entra più luce
Ho svuotato l'armadio, andrò al corso di yoga
Ho già acceso la radio, canterò a squarciagola
E così, basta un momento, sento già che dura un'eternità
Parlo qui, a un microfono spento, mi metto a far i conti con la realtà
Non è il tempo per gli sbalzi d'umore, non è il tempo per sedersi sui guai
In silenzio, senza fare rumore, questo è il tempo per fare ordine ormai
Sembrerà una cosa sciocca, sento già più dolce in bocca
Quel che è stato è già passato, è in fondo ormai
Parlo qui, a un microfono spento, mi metto a far i conti con la realtà
Non è il tempo per gli sbalzi d'umore, non è il tempo per sedersi sui guai
In silenzio, senza fare rumore, questo è il tempo per fare ordine ormai
L'orologio di casa segna le undici e un quarto
Della rivoluzione resta solo l'incarto
Io lo so, a primavera torna solo la rondine
Sono qui e mi ritrovo a spostare il disordine