Con lo spirito di vita ho inondato il mare di sabbia
Langue la bestia vorace si trasforma nel buio tramonto
Staccami le gambe perché ho fame le mangerò saltando dei pasti
Serpe non dirmi cosa è giusto, ti accontenti credendo che basti
Con lo spirito dei santi ho inondato il cielo di terra
Mangia la minestra finché è calda, finché il cucchiaio non dice che è pronto
Toglimi lo sfizio del decoro, corriamo nudi cantando dei canti
Marco non dirmi il tuo lavoro, mi sorridi mettendoti i guanti
Danza che qua siamo già all'inferno, fiocchi di bombe in un latte di merda
Guarda come cadono le stelle, si consumano in vista del mondo
Dammi la tua mano senza vita, mi saluterai senza piangerti addosso
Ti mostro la mia nuova ferita, scivolando da solo nel fosso
Con lo spirito dei boschi ho impagliato le teste dei cervi
Guardo sempre l'erba mentre cresce, chiamerò il giardiniere ad agosto
Coglimi nell'atto del perdono, gesti animali ignorando il frastuono
Toglimi il declino del decesso, restiamo umani però non adesso