Mi capita di pensare
Alle mille luci delle case
Quante persone che ci stanno dentro
Quante persone tutte ammassate
Mi capita di pensare
Quante volte, quante volte, tante volte ai rubinetti
Quando all'improvviso mi viene sete
Tutta quell'acqua da dove viene?
Da un altro mondo sicuramente
Io me la immagino la sorgente
Piena di rocce e senza gente
C'è solo acqua perennemente
Ce l'hai presente, tu, gli orologi?
Con quelle tre o quattro lancette
Il meccanismo come funziona?
E c'è qualcuno che le muove lentamente?
Il mondo gira
La testa gira
E io cerco di correggere la mira
Il mondo gira
La ruota gira
E non si può sapere dove arriva
Il mondo gira
La testa gira
E io cerco di correggere la mira
Il mondo gira
La ruota gira
E non si può sapere dove arriva
Mi piace pensare a volte
A cosa servono le porte
A difenderci, da che?
A nasconderci, da chi?
Ma quanto sono strani gli ascensori
Ti portano in alto senza faticare
La gravità sembra sparire e si risale l'atmosfera
E all'improvviso sei di nuovo a casa pronto per la cena
E mi capita (Matteo è pronto) di pensare
Alle chiavi quanto sono strane
Servono a uscire
Servono a entrare
E non te le devi dimenticare
Io le dimentico quasi sempre
Ma quanto è strana la memoria delle volte
Non mi ricordo solo quello che non serve (un, due, tre)
Il mondo gira
La testa gira
E io cerco di correggere la mira
Il mondo gira
La ruota gira
E non si può sapere dove arriva
Il mondo gira
La testa gira
E io cerco di correggere la mira
Il mondo gira
La ruota gira
E non si può sapere dove arriva
Dai ora dobbiamo salire a casa
Dai no, di già? Ma è presto dai, ma perché, che ora sono, scusa?
Ma, ma come che ore sono? Ma, non lo leggi mai l'orologio?
Ma quale orologio? Vabbè, ma non funziona dai, non funziona
Dai almeno però non prendiamo l'ascensore, ti prego
Prendiamo le scale ché mi gira troppo la testa
Va bene, va bene prendiamo le scale però prima o poi ti deve passare 'sta roba, eh